Dharamsala: fra yoga e buddsmo tibetano
Dharamsala è il capoluogo del distretto di Kangra, nello stato federale dell’Himachal Pradesh, ed è famosa soprattutto per essere la sede del governo tibetano in esilio, il quale fu dichiarato illegale da parte della Repubblica popolare cinese nel 1959 e rappresenta il tradizionale governo del Tibet i cui componenti sono fuggiti in esilio in India dopo la rivolta di Lhasa, avvenuta lo stesso anno, contro l’esercito cinese.
La dimora di Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama si trova invece a McLeod Ganji un piccolo paese a circa 1800 mt sul livello del mare a pochi chilometri di distanza da Dharamsala. La presenza del Dalai Lama in questa parte d’India è un potente catalizzatore che richiama buddisti provenienti da ogni parte del mondo, un folto turismo indiano che combina una visita al tempio del Dalai Lama con una boccata d’aria fresca di montagna, per concedersi una pausa dal caldo umido insopportabile della pianura del Punjab e dell’ Haryana. Questa area era già famosa per i suoi trekking ma oggi molti viaggiatori e molti volontari decidono di soggiornare qui lunghi periodi, specialmente per studiare il complicato buddismo tibetano, la medicina, la lingua tibetana e le raffinate tecniche di meditazione tibetana, come rimedio per i mali del nostro tempo.
Negli anni sono approdata a McLeod Ganji diverse volte e per periodi più o meno lunghi. Quest’anno ho deciso di tornare per studiare yoga con uno dei miei maestri preferiti qui in India; presso l’Universal Yoga Center di Vijay Amar. Vijay ha circa 62 anni, è un’insegnante molto esperto con una pratica straordinaria, viene da un villaggio del Tamil Nadu, ha studiato hatha yoga presso la Bihar School of yoga, ma ha poi trovato, dopo i quaranta anni, nella pratica dell’ashtanga vinyasa yoga il suo metodo preferito. Offre teacher training di 200, 300, 500 ore sia di hatha yoga che di ashtanga vinyasa in alcune delle mete turistiche più gettonate d’India. Gli insegnanti che lavorano con lui sono quasi tutti del Tamil, giovani e molto competenti ed un mese di yoga con loro è letteralmente volato via. Ho incontrato dei fantastici compagni di corso, provenienti da tutte le parti del mondo, con cui ho condiviso splendidi momenti di pratica e di apprendimento.

The TTC Group
Durante il corso ho potuto approfondire alcuni concetti della filosofia indiana, della fisiologia dello yoga e ovviamente delle asana, la loro metodologia sia di esecuzione che di aggiustamento, su cui poter riflettere anche nei prossimi mesi.
Il corso si è svolto principalmente in una shala di Dharamkot, un villaggio tranquillo e pacifico sopra McLeod Ganji. Se andate da quelle parti vi consiglio di partecipare alle sessioni gratis di meditazione guidata, che si tengono ogni mattina alle 9.30, presso il Tushita Meditation Center, un centro per lo studio e la pratica del buddhismo della tradizione tibetana Mahayana. In genere la sessione è una meditazione di mindfulness / shamatha, concepita per sviluppare tranquillità e concentrazione per il resto della giornata (concentrandosi sul respiro per esempio) mentre nelle altre sessioni di meditazione gli studenti vengono guidati nel fare meditazioni analitiche su vari argomenti o con l’aiuto di tecniche di visualizzazione.
Da Dharamkot partono numerosi trekking e passeggiate verso cascate, templi e montagne circostanti. La vegetazione è incredibile: fiori e piante tropicali stupendi, profumati boschi di cedri. Le nuvole del monsone li attraversano creando un effetto drammatico di rara bellezza, dove le forme delle conifere, i gruppi di macachi appollaiati sui rami e le tuniche porpora dei monaci buddisti si dissolvono nella nebbia. Dharamkot è un paesino delizioso che presenta una vasta vista sulla valle del Kangra e sulle zone di Dhauladhar. Una destinazione perfetta per chi vuole fare trekking non troppo impegnativi, con sentieri forestali ben definiti e viste mozzafiato, come quello che si arrampica verso Triund

Monaci buddisti sulla strada di Mc Leod
Ed è proprio sul finire di questa splendida avventura Himalayana, prima di partire per nuove avventure, che ho deciso di iniziare un progetto tutto Mayoga, che ha coinvolto: amici, studenti e alcuni degli insegnanti di yoga incontrati sul cammino. Ma ve lo racconterò al prossimo post.
Ecco qui di seguito alcuni link che possono essere utili a tutti coloro che decideranno di andare a studiare o semplicemente fare un’esperienza di viaggio e magari di volontariato in questa splendida e ricca area dell’India.
Per il volontariato:
- In India la questione dei rifiuti è purtroppo un tema centrale ed i Waste warriors si occupano di sensibilizzare sia il singolo che l’azienda sullo smaltimento dei rifiuti ed organizzano piani di riciclo su scala locale.
- NGO “Learning and Ideas for Tibet” LIT mira a far venire in India le persone provenienti da tutto il mondo e condividere le loro abilità con la comunità dei rifugiati tibetani per sostenere lo sviluppo locale e sostenibile.
- The Mission of Tibetan Children’s Villages (TCV) è un’organizzazione caritatevole che si occupa di garantire che tutti i bambini tibetani possano ricevere un’educazione sana, un’identità culturale consolidata verso l’autosufficienza.
- LHA Charitable Trust, offre l’opportunità di condividere le proprie conoscenze e competenze con i profughi tibetani e la comunità indiana himalayana, lavorando con un’organizzazione senza scopo di lucro. I servizi offerti dai volontari Lha possono includere ad esempio, lezioni di conversazione quotidiane in lingua inglese.
- Tong-Len aiuta le comunità sfollate dell’India settentrionale a raggiungere un futuro sicuro e sostenibile affrontando le cause fondamentali della loro povertà e delle cattive condizioni di salute attraverso una serie di progetti basati sulla salute. I volontari hanno l’opportunità di aiutare nelle scuole tenda e nelle cliniche.
- Per chi fosse invece interessato a studiare ed approfondire la medicina tibetana il centro Men-Tsee-Khang, si occupa di promuovere e praticare Sowa-rigpa, il sistema tibetano di medicina, astronomia e astrologia. Fornire assistenza sanitaria ai poveri e ai bisognosi, ai monaci e alle monache, a tutti i nuovi arrivati del Tibet e produrre medicinali tibetani in modo sensibile all’ambiente.
Un Commento
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